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Threads, un twitter ancora acerbo.

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Daniele Proietto

Da ieri è disponibile (non in Europa) la nuova app di Meta diretta concorrente di Twitter: Treads. L’ho provata e vi racconto come è andata!

Cos’è Threads e perché ne parlano tutti.

Threads è una nuova applicazione di Meta (Facebook, Instagram) che permette agli utenti di pubblicare dei testi, con immagini e video, di 500 caratteri. Niente di così innovativo, in pratica è un Twitter proprietario per l’azienda Meta eppure in un solo giorno è arrivata a contare più di dieci milioni di utenti.

Questa crescita davvero vertiginosa è dettata da tre punti principali:

  • La curiosità della novità;
  • Il fatto che basta essere iscritti ad Instagram per entrare in Threads;
  • Il momentaccio di Twitter, che con la nuova proprietà di Musk è sempre alla ribalta ma per lo più a causa di una gestione discutibile.

Perché non è ancora disponibile in Europa?

Sembra una scocciatura e invece ancora non possiamo utilizzare Threads per una motivazione precisa: la piattaforma ancora non rispetta le rigide norme sui dati personali che l’Europa fa rispettare. Infatti, più testate hanno verificato che il servizio richieda molti dati personali come “informazioni finanziarie, cronologie di navigazione, posizione, acquisti, contatti, cronologia delle ricerche e informazioni sensibili.” (Wired: https://www.wired.it/article/instagram-threads-in-europa/amp/).

Cosa mi è piaciuto

Threads ha alcune caratteristiche che non mi sono per niente dispiaciute.

La prima caratteristica è la UI semplice e pulita: questo permette sempre di concentrarsi sui contenuti. Nonostante questo ci sono alcuni accorgimenti della UI, che possono sembrare dei dettagli ma che aiutano a capire l’intento di Threads. Ad esempio il thread viene accompagnato da una linea grigia al lato: questo sta a sottolineare il post come dibattito, come conversazione tra più utenti.

Un altro aspetto fondamentale è il processo di iscrizione semplificato grazie alla stretta integrazione con Instagram, grazie alla quale con un click si può importare la biografia, la foto profilo e il link al proprio sito. Proprio la stretta integrazione con Instagram ha permesso a Threads di rompere il muro dei 100k utenti in pochissimo tempo.

Cosa NON mi è piaciuto

La prima cosa che subito mi ha spiazzato è stato il mio feed. Dopo aver seguito tutti i miei contatti di Instagram, mi aspettavo di vedere loro e invece sono stato sommerso di post di persone e pagine che non avevo mai visto prima. Infatti il feed di Threads è atipico rispetto a ciò che siamo abituati ad utilizzare: vediamo i post delle persone seguite, i post a cui hanno messo like o un commento e i post suggeriti dall’algoritmo.

Magari un mini on-boarding per spiegare l’approccio innovativo di Threads ci sarebbe stato bene, il rischio è di creare spaesamento.

A sinistra il feed attuale di Threads, a destra una piccola rivisitazione con il feed (profili seguiti) e sezione discover (l’attuale feed).

Un altro punto particolare è la mancanza degli hashtag. Non so se effettivamente sia una scelta definitiva o solo presa inizialmente per mischiare un po’ le carte tra le cerchie di utenti seguiti. In questo momento, comunque, appare impossibile cercare utenti che abbiano i nostri stessi interessi attraverso i contenuti.

Altre piccole cose che non mi sono piaciute sono l’impossibilità di cancellare il profilo definitivamente senza dover cancellare anche Instagram (al momento si possono solo nascondere a tutti post e profilo) e l‘impossibilità di switchare tra due utenti iscritti sulla stessa app, come avviene con Instagram.

Daniele Proietto

Visual Designer, da sempre affascinato dalla tecnologia e dalle UI dei sistemi operativi. Sono un grande fan di Star Wars e dei grandi classici Fantasy.

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